EnglishItalian
Image

ELIO ALTARE - Dolcetto d'Alba 2024

  • Categorie: ROSSI
  • Denominazione: DOLCETTO D'ALBA DOC
  • Annata: 2024
  • Gradazione: 13.50
  • Temperatura di consumo: 16-18°
  • Formato: 0,75 lt
  • Quando degustarlo: 0-5 anni
  • Produttore: ELIO ALTARE
  • Vitigno: DOLCETTO D'ALBA
  • Regione: PIEMONTE
Prezzo
€ 13,00

Confezioni

Descrizione

Dolcetto d'Alba DOC

 

Il Dolcetto d'Alba di Elio Altare è un vino che riflette la tradizione piemontese, ma con l'impronta distintiva di uno dei produttori più innovativi delle Langhe. Anche se il Dolcetto è spesso considerato un vino da bere giovane e quotidiano, Elio Altare riesce a conferire a questo vino una finezza e una complessità che lo distinguono da molte altre versioni di questo vitigno.

 

Caratteristiche principali del Dolcetto d'Alba di Elio Altare:

 

Vitigno: 100% Dolcetto, un'uva autoctona del Piemonte che dà vini generalmente fruttati, morbidi e a bassa acidità, con tannini delicati. A differenza di Barbera e Nebbiolo, il Dolcetto ha una maturazione più precoce e un'acidità inferiore, il che lo rende solitamente più facile da bere giovane.

 

Stile produttivo: Anche per il Dolcetto, Elio Altare applica tecniche moderne, mantenendo la fermentazione in acciaio per preservare la freschezza e i caratteri fruttati dell'uva. Questo approccio evita l'utilizzo di barrique per non sovraccaricare il vino di note legnose, puntando invece sulla purezza e la freschezza del frutto.

 

Note di degustazione:

Colore: Rosso rubino intenso, con sfumature violacee che accentuano la giovinezza e vivacità del vino.

Profumi: Il naso è fresco e fragrante, con note pronunciate di frutta rossa matura come ciliegia, mora e prugna, accompagnate da sfumature floreali di viola e leggere note erbacee. È un profilo aromatico tipico del Dolcetto, ma con maggiore intensità e precisione rispetto a molte versioni più semplici.

Palato: In bocca è morbido, succoso e con tannini delicati, perfettamente bilanciato da una leggera acidità. Il Dolcetto di Altare si distingue per il suo equilibrio, con un sapore che richiama frutti rossi freschi e una piacevole nota ammandorlata nel finale. È un vino fresco e vibrante, con una buona persistenza, ma sempre orientato alla facilità di beva.

Affinamento: A differenza dei Barolo e dei Barbera di Altare, il Dolcetto non viene affinato in barrique. Questo per mantenere la freschezza e la tipicità del vitigno. L’affinamento avviene in acciaio inox, che permette al vino di esprimere tutta la vivacità della frutta senza influenze esterne.

Abbinamenti gastronomici: Il Dolcetto d'Alba è un vino molto versatile, perfetto per accompagnare una vasta gamma di piatti. Si abbina bene con primi piatti semplici come pasta al pomodoro, pizza, salumi e formaggi freschi, ma anche con carni bianche e piatti a base di verdure. È un vino che si presta anche a essere gustato da solo, come aperitivo o durante un pasto informale.

 

Stile e filosofia di Elio Altare

 

Elio Altare, noto per la sua rivoluzione nel Barolo e nella Barbera, mantiene un approccio più tradizionale nella produzione del Dolcetto, puntando tutto sulla freschezza e sulla bevibilità del vino. Nonostante questo, la sua attenzione ai dettagli, sia in vigna che in cantina, conferisce al Dolcetto d'Alba un livello qualitativo superiore alla media. Il risultato è un Dolcetto con una purezza e una precisione nel profilo aromatico che ne fanno un vino più raffinato rispetto a quello che molti potrebbero aspettarsi da questo vitigno.

 

Dolcetto e il suo ruolo nella produzione piemontese

 

Il Dolcetto è spesso considerato il "vino quotidiano" del Piemonte, quello che viene consumato più frequentemente e giovane, in contrapposizione al Nebbiolo (usato per Barolo e Barbaresco) che richiede più tempo per maturare e invecchiare. Il Dolcetto d'Alba di Altare, pur rispettando questa tradizione, eleva il vino a un livello superiore, rendendolo un'espressione fresca ma raffinata e ben equilibrata.

 

Il Dolcetto d'Alba di Elio Altare è un vino che unisce tradizione e qualità, rappresentando una versione più elegante e complessa di un vino tipicamente accessibile e quotidiano. È un rosso fresco, fruttato e versatile, che si adatta perfettamente a diverse occasioni, sia informali che più elaborate. Grazie alla mano esperta di Altare, anche un vino come il Dolcetto, spesso considerato meno nobile rispetto ai grandi Barolo e Barbera, riesce a esprimere il suo massimo potenziale.

 

 

Elio Altare è una figura centrale nella moderna viticoltura piemontese, noto per aver rivoluzionato la produzione del Barolo, uno dei vini più prestigiosi d'Italia. Nato nel 1949 a La Morra, una delle aree principali delle Langhe, Altare è cresciuto in una famiglia di viticoltori tradizionali. Tuttavia, insoddisfatto dei metodi convenzionali e del loro risultato, ha intrapreso un percorso di innovazione radicale negli anni '70 e '80.

Inizi della Rivoluzione

Negli anni '70, Elio Altare ha compiuto diversi viaggi in Borgogna, in Francia, dove ha osservato tecniche viticole e di vinificazione più moderne. Queste esperienze lo hanno ispirato a introdurre nuovi metodi nella produzione del Barolo, che all'epoca era visto come un vino robusto e austero, necessitante di anni di invecchiamento per ammorbidirsi.

Innovazioni e Metodi

Le innovazioni di Altare includevano:

Macerazione Ridotta: Riduzione del tempo di macerazione delle bucce per produrre vini più morbidi e fruttati.

Barriques di Rovere: Utilizzo di piccole botti di rovere francese (barriques) per l'invecchiamento del vino, che conferiscono al vino caratteristiche di vaniglia e spezie, oltre a tannini più integrati.

Gestione del Vigneto: Introduzione di tecniche agronomiche più sostenibili e attente, con una maggiore cura per la qualità dell'uva.

Impatto e Controversie

Le tecniche di Elio Altare hanno inizialmente suscitato controversie tra i produttori tradizionali del Barolo, che vedevano queste innovazioni come una minaccia alle tradizioni secolari. Tuttavia, con il passare del tempo, molti hanno riconosciuto il valore delle sue tecniche. I vini di Altare hanno ottenuto grande apprezzamento internazionale per la loro eleganza, complessità e capacità di essere apprezzati anche in gioventù.

Eredità

Oggi, Elio Altare è considerato uno dei "Barolo Boys", un gruppo di giovani viticoltori che ha trasformato l'immagine del Barolo a livello globale. La sua azienda vinicola, situata a La Morra, continua a produrre vini di alta qualità, con un approccio che bilancia tradizione e innovazione. I suoi figli, Silvia e Giovanni, sono ora coinvolti nella gestione dell'azienda, assicurando che la visione e i metodi di Elio continuino a vivere.

Elio Altare ha quindi svolto un ruolo fondamentale nel portare il Barolo e, più in generale, i vini delle Langhe, a nuovi livelli di qualità e prestigio, contribuendo a posizionare il Piemonte come una delle regioni vinicole più importanti del mondo.